Craniosacrale e Presenza di Supporto

Il tocco craniosacrale è un tocco delicato, neutrale, non invasivo, profondo, spazioso, centrato, equilibrato, negoziato con il cliente. Le mani del terapista sono poste in qualsiasi parte del corpo, alla volta cranica, alla colonna vertebrale, al sacro, ai piedi.

La relazione ricevente-operatore è come quella bambino-mamma: il bambino/ricevente sente il sistema nervoso e vascolare della madre/operatore. Il bambino vuole conoscere il livello di stress della mamma e sapere l’amore che è disponibile ora. Se ha bisogno di più amore dovrà modificare il proprio comportamento. Ciò avviene in modo non verbale. Lo stesso accade con il ricevente. Se l'operatore non è disponibile, il ricevente si ritira, ma se l'operatore è nella propria Quiete e nella Respirazione Primaria, il ricevente lo sente ed entra in Risonanza; Presenza di supporto.

Nella nostra società i ritmi cittadini, il lavoro, gli impegni familiari, le relazioni, i traumi fiscici ed emotivi portano la nostra mente ad essere in continua agitazione, a viaggiare al ritmo delle fabbriche, ad essere sempre orientata là da qualche altra parte; al contrario il corpo segue un ritmo estremamente lento, la maggior parte delle sue funzioni, i grandi circuiti dell’ organismo sono involontari, tutti interdipendenti e formanti un’unità.

Il lavoro craniosacrale aiuta la persona a riassociarsi al Presente, alla propria esperienza sentita qui ed ora, per ritrovare l’unità di corpo-mente.

Questo è possibile attraverso la presenza dell'operatore che si avvale di risorse non-verbali (risonanza con la Quiete e la Respirazioni Primaria) e di risorse verbali cioè la capacità di restituire al ricevente ciò che emerge durante ogni seduta.

La capacità di essere in contatto col presente è una delle chiavi per la risoluzione del trauma , il processo di supporto avviene nel tempo e nello spazio, l'operatore craniosacrale aiuta il cliente a portare alla consapevolezza e all’accettazione il suo processo di vita, i suoi schemi mentali ed emotivi.

Di Elisa Gennari ispirata da Michael Shea

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